I FLUSSI FINANZIARI
Molti
imprenditori pensano erroneamente che un buon termometro per l’andamento
aziendale sia il saldo del conto corrente: questo è un errore che può costare
molto caro, perché la DISPONIBILITÀ ATTUALE è un dato molto fuorviante
se non si tiene in considerazione quali sono i FLUSSI FINANZIARI PREVISTI.
Possono capitare momenti di grande disponibilità momentanea, ma se non consideriamo gli impegni a cui si dovrà far fronte con quella disponibilità si rischiano decisioni di cui poi ci si dovrà pentire (per esempio si potrebbe decidere di effettuare un investimento senza utilizzare fonti finanziarie adeguate).
Una cosa fondamentale da fare costantemente, quindi, è la verifica e la proiezione dei flussi finanziari originati dalle operazioni certe e da quelle previste.
In sostanza si tratta di mettere a calendario tutti gli incassi e gli esborsi previsti da:
- FATTURE EMESSE
- FATTURE RICEVUTE
- F24 (IVA, CONTRIBUTI, RITENUTE D’ACCONTO E IMPOSTE)
- INCASSI E SPESE PERIODICHE NON INCLUSE NEGLI ELENCHI SOPRA (a.e.: AFFITTI, LEASING, RATE DI MUTUO, etc)
Rapportando questo elenco di entrate e uscite ai saldi dei conti correnti e della cassa di quel momento diventa quindi facile sia interpretare correttamente il dato attuale sulla liquidità che prevederne l’andamento e provvedere di conseguenza (per esempio si può notare tempestivamente quale sarà un momento di liquidità insufficiente e provvedere con le opportune strategie).
Ovviamente prima si riesce a prevedere un movimento finanziario e più lontano si può andare con questa previsione, dando maggior tempo all’imprenditore per capire e prevenire eventuali momenti critici: di conseguenza se allo schema aggiungiamo i flussi di cassa conseguenti alle consegne già effettuate e ricevute (valorizzando i DDT clienti e fornitori) avremo un “vantaggio” di ulteriori 30 giorni (il tempo necessario per trasformare questi DDT in fatture ed essere inclusi quindi nello schema). Ancora meglio se si può lavorare sugli ordini, in base alla data prevista di consegna.