LA VELOCITÀ DEI FLUSSI FINANZIARI

Capita spesso che una impresa, soprattutto nel momento in cui si sviluppa, si trovi in carenza di liquidità. Questo comporta che si debba attingere da una FONTE FINANZIARIA per farvi fronte: lo strumento più diffuso è quello dell’anticipo dei crediti verso clienti (sotto forma di ricevute bancarie salvo buon fine o anticipo fatture). Creando poi una situazione stabile, facendo costantemente ricorso a questa forma di finanziamento che, oltre che essere pericolosa (questi affidamenti sono “a revoca”, ovvero la banca potrebbe chiedere in qualunque momento il rientro delle somme anticipate), lascia anche una falsa percezione di aver trovato un equilibrio ottimale.

Una impresa deve arrivare a lavorare “con i suoi soldi”, ovvero non facendo ricorso a tali finanziamenti a breve termine se non in casi straordinari e controllati, quanto piuttosto consolidando le proprie necessità con una adeguata CAPITALIZZAZIONE (attraverso l’apporto dei soci o l’accantonamento degli utili a riserva) oppure con un finanziamento a medio termine (non a revoca, quindi più sicuro) che deve consentire, durante quel periodo, di accumulare una quantità di utili tali da poter essere utilizzati a questo scopo.

Un altro sistema, se il mercato specifico lo consente, è quello di trovare un equilibrio tra le velocità dei flussi finanziari. Il CICLO MONETARIO di una attività dipende fondamentalmente da 3 fattori, ognuno dei quali ha una propria “durata”:

  • CREDITI VERSO CLIENTI: la durata è uguale ai giorni medi necessari per l’incasso delle fatture.
  • MAGAZZINO RIMANENZE: la durata corrisponde ai giorni di giacenza delle merci prima di essere vendute. Si parla anche di ROTAZIONE DEL MAGAZZINO per indicare quante volte il magazzino si “rinnova” nel corso dell’anno.
  • DEBITI VERSO FORNITORI: la durata è uguale ai giorni medi che intercorrono per il pagamento delle fatture.

Analizzando questi tre fattori si può intervenire specificamente per diminuire il fabbisogno di liquidità dell’impresa, per esempio accorciando i tempi dei CREDITI VERSO CLIENTI o i giorni di giacenza del MAGAZZINO RIMANENZE, oppure negoziando accordi per ottenere una dilazione di pagamento dei DEBITI VERSO FORNITORI.

Queste sono soluzioni che devono però essere integrate con l’analisi delle effettive esigenze e la conseguente strutturazione del capitale operativo, perché UN CICLO MONETARIO “VELOCE” NON SOSTITUISCE LA CORRETTA CAPITALIZZAZIONE DELL’IMPRESA (e anzi potrebbe costituire un’arma a doppio taglio, dando l’impressione di marginalità superiori a quelle effettivamente conseguite).